A voce alta
Ci sono momenti che sembrano semplici, piccoli frammenti di vita quotidiana, ma che improvvisamente si trasformano in ricordi indelebili, capaci di cambiarci per sempre.
Da oltre 10 anni sono educatrice e potrei raccontarti molti episodi in cui le persone con cui ho lavorato hanno lasciato un segno profondo in me, rendendomi una persona migliore. E oggi voglio parlarti di un giorno particolare: il giorno in cui una persona mi ha detto a voce alta: “Resterai nel mio cuore”.
Forse ti starai chiedendo: “Okay, Deborah, è una bella frase, ma cosa c’è di così sconvolgente?”. Eppure, quelle parole hanno avuto un impatto così forte su di me che, da quel momento, non sono più la stessa.
L’impatto del silenzio
Quelle parole sono state pronunciate da un uomo che vive in una casa per persone con disabilità. Giovanni (nome inventato per tutelarne la privacy) è una persona con una malattia neurodegenerativa, una condizione che porta a una perdita graduale di abilità e capacità.
Non parlava molto, non per mancanza di interesse o argomenti, ma perché la sua condizione gli rendeva difficile farsi sentire. Eppure, al termine della mia collaborazione con lui, ha trovato la forza di regalarmi quelle parole. Con voce chiara e forte mi ha detto: “Resterai nel mio cuore”.
Un incontro che ha fatto la differenza
Giovanni è la persona a cui ho pensato più spesso durante il mio percorso di Master in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Durante il modulo dedicato agli adulti, ogni nuova nozione che apprendevo mi portava a pensare: “Se l’avessi saputo prima…”.
Quante opportunità di dialogo ho perso? Quanti momenti avremmo potuto condividere meglio? Ogni suo silenzio era desiderato o imposto dalla sua condizione?
Conoscere così profondamente la CAA mi ha fatto capire quanto sia cruciale offrire strumenti e strategie per consentire a chiunque di comunicare. E se avessi avuto queste conoscenze allora, sarei stata un’educatrice diversa: più consapevole e più attenta a rispondere ai bisogni di comunicazione di chi avevo accanto.
Quelle parole mi hanno accompagnata durante tutta la stesura della mia tesi di fine formazione, fino a far nascere SONOVOCE.
Sonovoce è consapevolezza
È un progetto che vuole portare la conoscenza della CAA nella Svizzera italiana. SONOVOCE è il mio contributo per promuovere una comunicazione accessibile e inclusiva per tutti, per offrire a tutti i “Giovanni” del mondo la possibilità di accedere a una comunicazione di successo, in ogni ambito della loro vita.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa può offrire strumenti come tabelle di comunicazione, dispositivi tecnologici o semplici soluzioni che non sono solo un insieme di strategie, ma una porta verso relazioni più autentiche, verso una vita più partecipativa e soddisfacente.
Comunicare è un diritto di tutti 💛 non un privilegio.
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