Ne sono ancora incredula, ma è proprio così: un articolo di ben due pagine parla di me! Tutto è nato un po’ per caso: un giorno ricevo un’email inaspettata — vogliono intervistarmi! Non vi dico l’entusiasmo. Qualcuno ha sentito parlare del mio progetto e si è incuriosito a tal punto da volergli dedicare uno spazio su una rivista! E non una rivista qualunque, ma la Rivista di Lugano, una delle testate locali più storiche e conosciute della Svizzera italiana.
Dall’intervista alla pubblicazione
L’incontro con Marina Carta, giornalista della rivista, avviene una mattina di febbraio. Fin dal primo momento, il suo modo accogliente e la sua sincera curiosità mi fanno sentire a mio agio, e l’intervista si trasforma in una piacevole chiacchierata.
Marina ascolta con attenzione e delicatezza, coglie ogni sfumatura e riesce a trasformare i miei racconti in un articolo che rispecchia perfettamente l’anima del progetto.
Vedere le mie parole prendere forma su carta, con un titolo così evocativo, è stato emozionante. Per non parlare della mia foto in primo piano! Posso assicurarvi che il giorno della pubblicazione ero una montagna russa di emozioni: entusiasmo, incredulità, ansia, felicità…
È strano – e bellissimo – riconoscersi in uno spazio così speciale e sapere che altri possono scoprire la Comunicazione Aumentativa Alternativa attraverso il mio percorso e ciò che sto costruendo con Sonovoce.
Il potere delle parole
L’articolo non solo spiega la CAA e il mio progetto, ma tocca con cura e chiarezza tutti i temi che mi stanno a cuore: diritto alla comunicazione, dignità, autonomia, partecipazione, personalizzazione dei percorsi, e soprattutto la necessità di consapevolezza.
Parla di strumenti, sì, ma soprattutto di relazioni e di scelte condivise, di piccoli passi che possono cambiare la vita quotidiana di chi, spesso, si ritrova senza voce.
Il dietro le quinte
A tutti voi, che state leggendo queste parole, grazie di cuore!
L’impegno e l’entusiasmo che molte persone mi riconoscono sono per me un grande onore. Intraprendere questo percorso non è sempre una passeggiata. Gli ostacoli ci sono, eccome, ma il riscontro positivo, l’interesse e la sincera predisposizione all’ascolto di tematiche tanto importanti, quanto purtroppo poco conosciute, mi permettono di andare avanti e di affrontare al meglio ogni difficoltà lungo questo cammino.
Lo condivido con voi
Diverse idee legate alla Comunicazione Aumentativa Alternativa stanno prendendo forma. Il mio primo grande impegno è trasformare le mie conoscenze in risorse accessibili per chi ne può beneficiare. Come spesso accade, gli aspetti finanziari possono influenzare questa parte del progetto, ed è mio compito trovare soluzioni efficaci per superare questo ostacolo.
Uno sguardo al futuro
Nei prossimi mesi mi adopererò per dare forma concreta a ciò in cui credo: creare strumenti, momenti di confronto e occasioni di crescita per chi lavora con la CAA o può beneficiarne direttamente. Sto lavorando per sviluppare risorse sempre più accessibili, utili e fruibili, e per costruire una rete di professionisti con cui condividere esperienze e conoscenze.
Tra i progetti a cui tengo di più c’è la creazione di un albo dedicato alla CAA, pensato per valorizzare chi si forma, si aggiorna e vuole fare la differenza in questo ambito.
E poi ci sono idee, incontri, percorsi formativi… tutto prende forma passo dopo passo.
Grazie di cuore
A chi ha letto questo articolo, a chi mi segue, a chi crede nella forza della comunicazione e nel valore di ogni persona: grazie di cuore. Ogni parola di incoraggiamento, ogni gesto di sostegno, ogni scambio sincero alimentano la mia motivazione e mi aiutano a continuare, anche nei momenti più impegnativi.
Il mio augurio è che la Comunicazione Aumentativa Alternativa possa diventare sempre più conosciuta, compresa e integrata, perché comunicare non è un privilegio, è un diritto. E ogni voce merita di essere ascoltata.
Fonti: Rivista di Lugano, Anno LXXXVII, 14 marzo 2025, Numero 11.
Immagine della Rivista di Lugano, Anno LXXXVII, 14 marzo 2025, Numero 11, pagina 6.


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