Quindici anni fa, ero stagiaire in un centro diurno per persone con bisogni di presa a carico. Ricordo con affetto un signore anziano: non poteva muoversi in autonomia e il suo linguaggio verbale, se non lo conoscevi bene, era difficile da comprendere. Ma la sua mente era geniale. Dopo pranzo mi sedevo accanto a lui, aprivo il giornale sulla pagina dei rebus, e in pochi secondi trovava la soluzione. Poi mi dava indizi per aiutarmi ad arrivarci “da sola”. In queste occasioni ho compreso quanto spesso le soluzioni più semplici sono quelle a cui non si pensa.
Così, se non tutte le parole passano dalla voce, per alcune persone comunicare significa trovare altre strade: semplici, creative… a volte, verrebbe da dire, di uso “casalingo”.
I 4 strumenti “casalinghi” di CAA + 1
1. Lavagnetta cancellabile
La lavagnetta cancellabile è uno strumento accessibile per la sua semplicità d’uso, il prezzo contenuto e la leggerezza.
È un ottimo supporto per chi ha capacità di lettura e scrittura e una buona motricità della mano dominante. La persona scrive il testo con l’apposita penna e lo cancella tramite un pulsante dedicato.
Rispetto al classico metodo “carta e penna”, la lavagnetta è più comoda: evita di dover gestire fogli sparsi ed è riutilizzabile all’infinito.
2. Tavola Etran
L’Etran è uno strumento poco conosciuto, ma altrettanto semplice e manuale come la lavagnetta. È stato pensato per comunicare attraverso lo sguardo, quando non è possibile usare le mani, la voce o altri movimenti del corpo.
Si tratta di un pannello trasparente da porre tra le due persone. Su entrambi i lati, in modo speculare, sono presenti gruppi di lettere e cerchi colorati. L’interlocutore interpreta dove la persona guarda, per ricavare il messaggio.
La persona guarda prima il quadrante in cui si trova la lettera (es. in alto a sinistra), poi il colore della lettera desiderata (es. blu).
Se “C” è nel quadrante in alto a sinistra ed è blu, guarderà prima in alto a sinistra e poi il cerchio blu.
È uno strumento molto efficace e che chiunque può creare a casa. Oltre alle lettere e ai colori, può essere personalizzato: con parole, simboli o immagini.
3. Tabella AEIOU
Se l’Etran può essere costruito facilmente in casa, la tabella AEIOU è ancora più semplice.
È pensata per essere utilizzata sia in autonomia che con il supporto di un partner comunicativo.
La tabella è strutturata con le vocali A, E, I, O, U all’inizio di ogni riga, seguite da una sequenza dell’alfabeto. Questo la rende facilmente memorizzabile e adattabile.
Può essere usata in modi diversi:
• Se la persona ha buone capacità motorie: indica direttamente le lettere.
• Se ha difficoltà motorie: l’interlocutore scorre con il dito sulle righe. La persona segnala il consenso (es. con uno sguardo, un movimento, un vocalizzo), poi si passa alle lettere.
• Se l’interlocutore non può toccare la tabella (es. durante la guida): si utilizza la versione “a memoria”. L’interlocutore nomina le vocali, attende il segnale di conferma, poi riporta a memoria le lettere della riga scelta.
4. App di scrittura con voce (es. Proloquo4Text)
Facciamo un salto dal manuale al digitale.
L’app Proloquo4Text è ideale per chi ha competenze alfabetiche. Basta aprire l’app su un dispositivo Apple e scrivere la parola o le frasi desiderate.
La persona può digitare in autonomia e far leggere il testo all’app con una voce sintetizzata. Oppure può mostrare il testo all’interlocutore, per una comunicazione più riservata.
Non solo: se desidera raccontare qualcosa già scritto in anticipo, le basterà un click per riprodurre il messaggio.
I testi possono essere salvati e riutilizzati in qualsiasi momento.
Possiamo comprendere che, con il passare delle innovazioni, la tecnologia sta diventando un trampolino per l’autonomia e l’autodeterminazione.
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+1: Spazio alla creatività
Gli strumenti di CAA sono tanti, ma quelli che elencati sono tra i più semplici da usare e reperire. Eppure, la creatività è spesso ciò che permette di trovare nuove soluzioni, anche insolite.
Il 9 settembre 2024, la BBC pubblica un articolo intitolato: “Dad gets tattoo to help autistic son communicate” (Papà si fa un tatuaggio per aiutare il figlio con autismo a comunicare).
Questo papà, per permettere al figlio di comunicare in molteplici situazioni, si è fatto tatuare l’alfabeto sul suo braccio. Un’idea assolutamente geniale! Non sto certo suggerendo a nessuno di tatuarsi strumenti di CAA, ma questo esempio è un invito a pensare fuori dagli schemi.
Ogni idea, anche la più particolare, può dar voce ai silenzi. Spazio alla creatività!
Conclusione
“Avere un dispositivo di comunicazione non ti rende un comunicatore efficace, così come avere un pianoforte non ti rende un musicista.”
– David Beukelman
La semplicità degli strumenti elencati non rende automaticamente efficace la comunicazione. Proprio come un musicista impara a suonare il proprio strumento, anche una persona che comunica in modo alternativo va sostenuta nella scelta dell’ausili e nel tempo, con rispetto, ascolto e fiducia.


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